


Il cambio è ai massimi da due anni e mezzo, ben oltre quota 1,20. Ma l’Eurotower preferisce restare in attesa. Ecco perché.
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Non sembra ancora arrivata sulle prime pagine dei giornali, ma la notizia dell’avanzata dell’euro – ormai ai massimi dal maggio 2018 e ben oltre la soglia «psicologica» di 1,20 nei confronti del dollaro – fotografa un fenomeno destinato a essere tutt’altro che secondario per le capacità dell’economia europea di riprendersi dalla fossa scavata da Covid e anche per la stessa politica monetaria della Bce.
Sulla carta il cambio, che nelle ultime sedute si è spinto fino a quota 1,2160 (segui…